Dopo mesi e mesi di studi e di consultazioni siamo riusciti a capire come vogliamo l'impianto di riscaldamento.
Anni fa protendevamo verso il riscaldamento a pavimento, ma la scoperta di non avere, al primo piano, le altezze sufficienti per un massetto radiante, ci ha fatto tornare al classico impianto a radiatori.
Detto così è facile, ma nella pratica 5 idraulici ci hanno proposto 5 tipi diversi di impianto.
Così c'è stato bisogno di documentarsi e capire.
Abbiamo capito.
Il nostro impianto sarà più o meno come nello schema sotto.
Un impianto a collettori con tubi in multistrato.
Un impianto progettato in moda da non avere nessun tipo di giuntura sotto traccia.
Tutti pezzi di tubo interi. In questo modo le eventuali perdite saranno dovute SOLO a rotture dei tubi e non a raccordi "deboli".
Nulla è lasciato al caso.
La scelta della caldaia in alto, sebbene sia contronatura, va vista nell'ottica delle esigenze di acqua calda. Immediatamente sotto la caldaia infatti c'è il bagno in camera, quello più utilizzato per la doccia; avrebbe avuto poco senso mettere la caldaia al piano terra e poi arrivare lì con 15-20 m di tubo.
La scelta del multistrato è dovuta al suo prezzo (più contenuto del rame) e al fatto che è l'ideale per l'impianto a collettori.
I 3 collettori (muniti di valvole a zona) ovviamente sono per differenziare i tre piani.
Per la consulenza si ringrazia SARMAT Termoidraulica di Genova
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